Silver Surfer

Ho scelto di usare come nick-name tanti anni fa proprio Silver Surfer per diversi motivi

  • Nessun essere umano poteva minimamente avvicinarsi al mio concetto di alias.
  • Perchè ha infinita nobiltà d'animo.
  • Perchè, pur avendo il potere cosmico dentro di se, non ne ha mai abusato.
  • Perchè ricerca la bellezza edonistico-onomatopeica, nella costruzione lessicale.
  • Perchè fisicamente ci assomigliamo, anche se lui è più metallizzato.


Poi una mente debole, col tempo, potrebbe pure immedesimarsi col suo avatar, sino ad arrivare a commistioni psico-mentali, financo pericolose.


Per fortuna tranne la nobiltà pervasiva, gli straordinari poteri, la saggezza intrinseca, la perfezione fisica, la purezza dei sentimenti, l'intelligenza prontissima, la prosopopea verbale, la vena poetica e struggente, non ho poi tanti altri punti in comune col mio nickname di fantasia..... perbacco stavo per dimenticare colpevolmente, proprio come a confermarla implicitamente, la straripante ed infinita modestia.

Dal Vangelo secondo Efisio
....In quel tempo, anzi in quel preciso frangente, le nubi scure precedentemente addensatesi, si squarciarono e dal pertugio prodottosi, una scia luminosissima esplose in direzione dell'umile dimora e trapassando la finestra andò a riverberarsi sul piccolo e glabro corpicino del nascituro.
Da qui, probabilmente, scaturirono i futuri problemi alle retine, ma questa è un'altra vicenda.
Dalle strade si percepivano distintamente, suoni di trombe a festa, anche se il Maligno ancora adesso, elucubra sul fantasmagorico passaggio di un'autoambulanza, e colui che è emise il primo significativo vagito.
La forza cosmica era già dentro di lui, e il piccolo a stento riusciva a domarla, e difatti ogni tanto accusava perdite radioattive all'altezza del pube; ma cresceva sano e forte, anche se
passava intere ore in equilibrio sull'asse da stiro della madre.
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All'asilo, mentre i suoi discepoli (o coetanei?) si divertivano ad appallottolare le pagine dei quadernicoli, egli discetteva criticamente della teoria degli insiemi, e con le femminuccie, galileianamente, verificava la legge della incompenetrabilità di due corpi solidi.
Dimostrava un'inusuale predisposizione per ogni forma artistica, e giunto alle scuole elementari, mentre i suoi amichetti lastricavano pagine di astine, lui traduceva la divina commedia in caratteri cuneiformi.
Notevole era la predisposizione per le lingue straniere, forse agevolata dal coacervo di razze che lo generò: difatti la madre era modenese, mentre il padre addirittura reggiano; con un fratello portoghese e una sorella russa.
Solo più tardi negli anni, esperti chiamati al riguardo, constatarono notevoli assonanze nelle sue traduzioni, con quelle restituite da Google Translate!
Ma in quegli anni di crescita, egli, forgiò il suo carattere e comprò anche un'asse da stiro più grande alla mamma!
cron