Lo Sconosciuto

Fumo di china...

Lo Sconosciuto

Messaggioda Silver Surfer » mer 24 ott 2007, 19:44

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Il personaggio più complesso e maturo di Roberto Raviola, in arte Magnus (1939-1996), nacque nel 1975. In tale anno Raviola lasciò l'Editoriale Corno dopo un decennio passato a disegnare serie di successo come Kriminal, Satanik e Alan Ford, su soggetti di Luciano Secchi, alias Max Bunker. Già da qualche tempo Magnus era alla ricerca di nuove forme espressive e desiderava realizzare qualcosa di cui avrebbe avuto pieno controllo sia per i testi sia per i disegni. L'idea dello Sconosciuto maturò da alcuni colloqui con il cantautore Francesco Guccini e da una serie di viaggi, di cui uno in Nord Africa, dove Magnus conobbe degli ex combattenti che si affannavano per sopravvivere ai margini della società.
Il primo numero, " Poche ore all'alba..." vide la luce nel luglio del 1975 per i tipi della Edizioni del Vascello (uno dei nomi usati dalla casa editrice di Renzo Barbieri). Si trattava di un volume rilegato in formato libretto 17,8x13 cm a 128 pagine in bianco e nero e costava 250 lire. I numeri successivi seguirono a cadenza mensile. Il numero 2, "Largo delle Tre Api", e il numero 3, "Morte a Roma" contenevano una storia in due parti. Seguirono "I 5 gioiellieri" (n. 4), "Il sequestrato della sierra" (n. 5) e "Vacanze a Zahlé" (n. 6), la cui uscita slittò da dicembre 1975 a gennaio 1976. Con questo numero la serie s'interruppe.
Il protagonista si dichiara apolide e si fa chiamare Unknow, che in inglese suona come "sconosciuto", anche se privo della "n" finale. Nella pagina della posta si spiegava che "oltre che per una bizzarria dell'autore, la storpiatura è giustificata e resa quasi necessaria dalla straordinarietà della situazione in cui il personaggio è collocato: una Babele brulicante di oscuri interessi multinazionali e fatalmente, quindi, anche in una Babele linguistica dove tutto può venire storpiato, deformato, mutilato". In effetti, dello Sconosciuto i lettori sanno proprio poco, se non quello che trapela da qualche frase del protagonista o di qualcuno che lo ha conosciuto e dai flashback che lo tormentano. Apprendiamo, così, di un torbido passato nella Legione Straniera tra l'Indocina e l'Algeria, dove Unknow ha imparato le tecniche di combattimento, la pratica delle armi e l'uso dei mezzi militari ma, soprattutto, ha conosciuto gli orrori della guerra, ad un tempo carnefice e vittima. Questo passato lo perseguita, gli impedisce di dormire sonni tranquilli e di restare a lungo in uno stesso posto. Unknow continua a fuggire da una parte all'altra del mondo e si adatta a fare tutti i mestieri, in cerca di un luogo dove riposare e non commettere più errori. Il destino beffardo, però, lo condanna a ritrovarsi in mezzo a crimini, violenze, complotti di ogni tipo in cui è costretto suo malgrado a reagire e continuare a seminare morte per sopravvivere.
La sopravvivenza per Unknow sembra essere l'unica cosa che conta: nel n. 4 è tentato di saltar giù da un parapetto e farla finita, ma poi un lampo che illumina una statua di San Michele lo spinge a reagire. Le dure esperienze lo hanno reso cinico e spesso di fronte alla morte è impassibile, talora persino ironico. Dentro Unknow sembra dormire una belva che egli tenta disperatamente di tenere sopita sfuggendo alla violenza, ma quando questa la risveglia le sue reazioni sono incontrollabili: nel n. 1 spara a un uomo perché questi lo ha schiaffeggiato, anche se poi spiegherà che aveva con lui dei conti in sospeso e nel n. 4 rischia di uccidere a mani nude il padrone del ristorante che gli offre la cena se riuscirà a metterlo al tappeto. In alcuni momenti, però, affiora dal profondo l'uomo sensibile quale egli doveva essere prima che la vita lo abbrutisse. Nel n. 3, osservando due innamorati dapprima commenta "Pensa un po'...c'è gente che ancora crede nell'amore!" Ma subito dopo: "Che stupido sono...tutti ci credono! Se no come andrebbe avanti questo porco mondo! La vita...che sciocchezza starci a pensare...e rovinarla...che peccato!". In fondo, Unknow è un idealista cui farebbe piacere che nella vita riuscissero gli altruisti e coloro che si battono contro le ingiustizie, come il vescovo Siqueiro che conosce nel n. 3, così come nello stesso numero, disgustato, aggredisce un sordido avvocato che tenta di strumentalizzare il massacro di Villa Quiriti della Lupa a fini politici. Nel n. 6, di fronte alla carneficina di civili in un villaggio palestinese provocato dai caccia israeliani, offre gratuitamente ad un agente palestinese il rollino con i piani per una rampa lanciamissili che poco prima aveva cercato di vendergli, chiedendogli di abbattere qualcuno di quei piloti. A suo modo, insomma, Unknow ha una morale e un senso della dignità personale.
Le storie di per sé non sono molto originali: Unknow arriva in un luogo, cerca tranquillità ma intorno a lui s'intrecciano una serie di eventi destinati a confluire in una tragedia comune, dalla quale il nostro ne uscirà per il rotto della cuffia, un po' grazie alla sua esperienza bellica e un po' per fortuna. La maestria di Magnus sta nel trovare sempre nuovi moduli narrativi e nel rappresentare con pochi tratti personaggi di gran profondità, al punto che spesso essi diventano i veri protagonisti e Unknow è relegato al ruolo di comprimario, costretto ad assistere alla loro rovina. Un elemento che tutti condividono con lo Sconosciuto è un evento del passato che condiziona la loro vita e li spinge verso un inesorabile destino, cosa che Unknow conosce molto bene perché vive lo stesso dramma in prima persona. Nel n. 4 Erode, il proprietario del ristorante, è tormentato dalla visione di due persone che ha ucciso e in punto di morte chiede a Unknow se li veda anche lui, ricevendone risposta affermativa. Il registro con cui i comprimari sono rappresentati cambia di volta in volta, passando dal tragico all'affettuoso fino all'umoristico, come nel caso del killer latino-americano dei nn. 2 e 3, in cui Magnus raffigura se stesso.
A far da sfondo alle avventure dello Sconosciuto è la realtà della metà dei '70. Magnus la rappresentò senza mezzi termini o ipocrisie, con l'intento di muovere una precisa critica alla follia e all'ingordigia umana. Vediamo così sfilare il conflitto culturale tra Occidente e mondo islamico (nn. 1 e 6), le tensioni politiche e gli opposti estremismi italiani (nn. 2 e 3), le dittature latino-americane (n. 2 e 3) e caraibiche (n. 4), il traffico d'armi (n. 1), il conflitto araboisraeliano e la guerra civile libanese (n. 6). Raviola documentò tutto con estrema ricchezza di dettagli, tanto nel testo quanto nei disegni, con particolare riguardo al mondo islamico di cui era cultore: memorabile la scena della lenta morte del giovane combattente palestinese nel n. 6, estesa per dieci pagine in cui sono riprodotti in italiano e arabo brani del Corano letti da un commilitone e i volti tesi di ciascun combattente del gruppo, alternati al volto del giovane che si sta spegnendo. Un'altra caratteristica è la crudezza con cui è rappresentata la violenza: mai nel fumetto italiano si erano visti con tanto dettaglio corpi martoriati, così come nessuno aveva avuto il coraggio di illustrare in modo tanto esplicito l'anatomia maschile. Non vi è compiacimento in tali figurazioni estreme, ma piuttosto il desiderio di rappresentare la realtà per quella che è, la violenza quale atto finale della cessazione dell'armonia di un'umanità in declino morale e materiale, in balia di un destino inesorabile.
Per quanto riguarda il disegno, esso si ricollega a quello del periodo Corno, di cui ritroviamo il tratto preciso e il magistrale uso di abbondanti ombreggiature per rendere le atmosfere cupe. Ma ci sono anche delle innovazioni, come l'uso dei retini e la minuziosa ambientazione, per la quale Magnus compì accurati studi prospettici e architettonici collocandovi in un secondo tempo le figure umane.
A causa delle scene estreme e dei nudi, lo Sconosciuto fu bollato come fumetto pornografico, complici la scritta "per adulti" sulla quarta di copertina a partire dal numero 2, la pubblicità di fumetti erotici dello stesso editore nelle pagine interne e il fuorviante "tamburino" redazionale ("Un maschio rovente come la canna della sua pistola"). Questo malinteso impedì al fumetto di circolare adeguatamente tra gli appassionati, che pure si sparsero rapidamente la voce. Inoltre, la lentezza di Magnus nella realizzazione dovuta alla sua meticolosità contrastava con la periodicità mensile, ma egli si rifiutò di affidare la serie a collaboratori per velocizzarne la produzione. Così, la testata chiuse con il n. 6, in cui Unknow è colpito da due rivoltellate a bruciapelo nel ventre mentre tenta di impedire una strage in un albergo e apparentemente muore. Nel 1981 lo Sconosciuto tornò sulle pagine del supplemento "Strisce e Musica" de La Nazione & Il Resto del Carlino, quale personaggio narrante di due storie, una sul traffico di droga, "Una partita impegnativa" e un'altra su un dirottamento aereo, "Il volo del Lac Leman". Nel 1982 Luigi Bernardi convinse Magnus a realizzare una nuova storia per la sua rivista "Orient Express" (L'Isola Trovata), così uscì "Full moon in Dendera" (OE nn. 1-4), cui fecero seguito nel 1983 "La fata dell'improvviso risveglio" (OE n. 10, storia di come Unknow sia sopravvissuto al n. 6) e infine, tra il 1983 e il 1984, il capolavoro assoluto di tutta la saga: "L'uomo che uccise Ernesto Che Guevara" (OE nn. 12-21). Dello Sconosciuto non si sentì più parlare fino al marzo del 1996, quando sulla rivista "Comix" (n. 3, anno V, F.C. Panini Editore) apparve "Nel frattempo", preludio di una nuova storia dedicata all'amico Bonvi, scomparso l'anno prima. Purtroppo, tale storia non uscì mai perché Magnus morì qualche mese dopo.
Pur avendo avuto una vita editoriale breve e frammentaria, lo Sconosciuto resta un caposaldo della narrativa a fumetti contemporanea, il miglior esempio dell'antieroe schiacciato dagli eventi che grida il suo dissenso a un mondo che corre verso l'autodistruzione.
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E lo sguardo dritto e aperto nel futuro”
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Re: Lo Sconosciuto

Messaggioda pila » gio 25 ott 2007, 8:27

Magnus un grande della matita che ha dato vita a questo ed altri personaggi famosi,questo personaggio è poco conosciuto e diffuso come il titolo ma ormai diventato un cult.
Ho la serie completa :D
L'unico modo di liberarsi di una tentazione è cedervi Oscar Wilde

Prima confondile, poi convincile.
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