Le 100 Stelle di Lazarus Ledd
articolo di Andrea Iovinelli
Cento numeri e non sentirli. Lazarus Ledd [L.L.] può dirlo, e pure ad alta voce. Anzi, può urlarlo se desidera, e con lui tutti i suoi lettori, perché è un traguardo importante. Un traguardo di una tappa intermedia che i cronisti futuri, guardando indietro, definiranno "storica". Nessuno era arrivato a tanto. E nessuno aveva osato tanto.
Perché L.L. è il primo albo da edicola nel classico formato bonelliano, ma non Bonelli, a raggiungere la meta delle cento uscite mensili (perché se si sommano tutti gli speciali e gli extra, quel numero è già stato superato da parecchio tempo). Perché infrange alcuni rigorosi canoni scritti e non, smuove e rinnova il mercato, scompone i vecchi schemi narrativi e ne ricrea di nuovi, sempre attuali e originali, plasmando un nuovo archetipo di "eroe" al contempo classico e moderno, radicale e misurato.
Lazarus Ledd (Larry per gli amici) è stato, è, e rimarrà una pietra miliare nella storia del fumetto italiano e il perché lo vedremo (per i distratti, lo scopriremo) nelle righe che seguono. I motivi che mi portano a quest'affermazione, che per molti risulterà "azzardata" ed "eccessiva", sono molteplici, articolati e di varia natura, e coinvolgono la serie sia sul piano narrativo che su quello meramente "strutturale".
Ho scritto ed enfatizzato volutamente la locuzione "fumetto italiano" tralasciando l'aggettivo "popolare", non tanto perché quest'ultimo venga generalmente usato e inteso in un'accezione negativa e sminuente, ma perché ci tenevo a sottolineare quanto L.L. fosse un fumetto, e basta. A tutto tondo, in tutto e per tutto degno di essere affiancato a qualsiasi altra creazione a fumetti, trascendendo la futile e fatua suddivisone in categorie. Ma procediamo con ordine e partiamo dagli inizi.
Lazarus Ledd nasce nel luglio del 1993, in un periodo felice per il fumetto nostrano (Dylan Dog è all'apice del successo e il nuovo Nathan Never raccoglie legioni di giovani lettori) ed è frutto del coraggio e della passione dello staff di una (allora) giovane casa editrice, la Star Comics. Qualche sommo saggio dotato di vaticinio, nato col solo scopo di infastidire la tranquillità altrui, lo vede come un clone di Nathan Never; altri, veri e propri rapaci notturni di professione, ne prevedono una vita editoriale breve e tormentata.
Il primo numero, "Doppia Identità", è folgorante. La storia, che coinvolge la bellissima Arianne e Larry in un susseguirsi di colpi di scena mozzafiato, entrerà nel "mito", grazie anche alla presenza della suddetta ragazza aliena che rimarrà per sempre nel cuore di moltissimi lettori. I disegni di Giancarlo Olivares, il creatore grafico della serie, sebbene cadano in qualche ingenuità e siano ancora un po' grezzi, sono splendidi e si fondono alla perfezione con la dinamicità e le atmosfere della vicenda. Il personaggio di Ade Capone colpisce indubbiamente una buona fetta di lettori e L.L. inizia la sua lunga e perigliosa avventura, narrativa ed editoriale.
Il fumetto transgenere. Nel secondo albo il Nostro si trasferisce a New York dove si troverà a fronteggiare una banda di motociclisti fuorilegge e la minaccia di un siero mutageno in grado di creare dei super-uomini. Nel terzo mese entra in scena per la prima volta la misteriosa organizzazione dell'Ordine di S. Giorgio che lo accompagnerà costantemente nel suo avventuroso peregrinare fino ai giorni nostri, fino al n.100, dove verrà sfidata seriamente e danneggiata nelle sue fondamenta, mettendone in serio pericolo la sopravvivenza futura. Nel quarto albo s'imbatte nell'intelligenza bio-artificiale di Axis e nella spietata e affascinante mercenaria Inanna. Nel successivo episodio inizia la collaborazione col New York Bugle, e i protagonisti saranno dei gatti a cui vengono innestati degli impianti bionici.
Lazarus nelle successive avventure si imbatterà in un maniaco omicida e una realtà "virtuale" non così tanto artificiale; esseri Esp, rivolte razziali e agenzie governative segrete (la Psi-Agency); un omicidio per gelosia nelle ombre fumose di un locale blues; un dittatore di uno staterello sudamericano; il vecchio corpo speciale a cui apparteneva, dei fanatici razzisti e delle armature da combattimento ipertecnologiche. E ancora droghe sintetiche, i diritti degli indiani d'America, ragazzini mutanti, una rock band e un demone della guerra, la mafia giapponese e una spada magica, un serial killer, ecc. ecc.
Questa lunga, molto abbozzata, disamina della galassia leddiana solamente per dimostrare l'incredibilità varietà di temi e di situazioni affrontati da L.L. in questi otto anni e mezzo di vita. E anche di come molti di questi molteplici elementi (personaggi e situazioni) siano arrivati, dai primi numeri in cui apparvero per la prima volta, fino al n.100 freschi e intriganti, con una forte carica narrativa ancora, in parte, tutta da svelare. La forza della serie, ciò che si è rivelato probabilmente l'ingrediente vincente (perlomeno uno dei principali), è questa sua estrema eterogeneità degli argomenti, la diversificazione e la commistione di tutti i generi narrativi: dalla commedia di puro intrattenimento all'azione sfrenata, dall'avventura militare alla hard science fiction, dal fantasy medioevale al poliziesco-investigativo, dal thriller fantastico alle atmosfere venate di horror.
Capone non ha dato dei punti di riferimento precisi, delle coordinate a cui i lettori potessero appoggiarsi comodamente. Come se avesse voluto comunicare: "qui dentro tutto è possibile, non saprete mai cosa v'aspetta", e il lettore non ha potuto fare altro che accettarlo, catturato e affascinato com'era dalla bellezza delle storie che viveva. Dosando le singole componenti con incredibile capacità inventiva ed espressiva, con equilibrio e controllo, intesse una solida trama di fondo via via sempre più complessa e ramificata, profondamente credibile e attuale, perché sempre "aperta" e ricettiva nei riguardi della moltitudine di dati e informazioni che quotidianamente bombardano la nostra quotidianità. Sopra questa imbastisce poi quasi con naturalezza (certo non con facilità) le singole trame che, per quanto fantastiche e bizzarre possano essere, risultano sempre estremamente verosimili all'interno di quell'universo privato ed eterogeneo, e contemporaneo al nostro. Passato e futuro, presente e realtà alternative, si fondono magicamente senza che vi si possa scorgere una qualche traccia di demarcazione che ne intacchi la verosimiglianza.
Nascita e rinascita. In questo bailamme di eventi e situazioni, pur tenendo sempre in forte considerazione l'importanza del passato del personaggio, la sottotrama strisciante che accompagna e conduce costantemente Larry per tutti i cento numeri, si evolve, muta e subisce più volte degli imprevisti e squassanti colpi di scena che ne alterano e stravolgono il regolare corso. Anche in questo aspetto L.L. si distacca dalla tradizione, che vuole un ripetizione e un'accettazione rigida degli schemi, un'intransigenza nell'isolare le predefinite linee guida della narrazione e le caratteristiche del protagonista, che sono appunto una costante intoccabile negli altri fumetti.
Larry si ritrova invece a dover ricominciare daccapo, alcune volte da zero, con la vita appena passata disintegrata in mille pezzi non più riassemblabili; cambia lavoro, residenza, modo di vivere, amicizie e amori, ricostruisce la sua vita raccogliendo i pochi tasselli rimasti intatti e ne acquista di nuovi. E conseguentemente modifica il suo lato caratteriale, mettendo in discussione la propria integrità morale, le "finalità" che lo guidano nella vita, il suo atteggiamento nei confronti del prossimo. Dubbi e certezze si invertono, si sgretolano e riprendono vita tante e tante volte nel corso delle sue vicissitudini, ma Larry non le vive e basta come magari potrebbe accadere ad un altro eroe. Lazarus subisce colpi profondi, ne viene ferito spesso in modo indelebile e ne rimane segnato, ma la sua personalità alla fine ne esce arricchita.
Cambia e matura, Lazarus, come qualunque altro comunissimo essere umano: cresce come potremmo crescere noi trovandoci nelle sue condizioni e vivendo le sue esperienze. E noi, cresciamo con lui e grazie a lui.
I mille volti di Lazarus. Che faccia ha quindi Larry? Innanzitutto è un volto deciso e fascinoso che non è realmente il suo (come pure il nome), e già questo è un ennesimo elemento di originalità. Questo almeno "materialmente", fisicamente.
Dal punto di vista "spirituale" invece, la faccia di Lazarus, quella che ci mostra con le sue azioni o quella che ci cela, è quella di un nuovo tipo di eroe.
Narrativamente parlando infatti, L.L. si pone all'interno della classica, grande tradizione del fumetto d'avventura, quello tipicamente, squisitamente e unicamente italiano. Ma come accade per altri personaggi recenti come lui (Nathan Never su tutti), tende a rielaborare gli schemi ormai consunti e polverosi dell'eroe tutto d'un pezzo, sveste i panni dell'indomito coraggioso di turno, smussando i lati caratteriali e sentimentali e si avvicina così a un modello più moderno e attuale più umano e fragile, coi suoi difetti e le sue debolezze che avvicinano il lettore facilitandone la spontanea immedesimazione nelle vesti del protagonista.
Lazarus Ledd è un soldato, addestrato per uccidere, ma non è certo un pazzo omicida. Anzi, sono il suo spiccato senso del dovere e dell'onore, la sua moralità intaccabile a creargli tutti i suoi problemi. È "vittima" proprio di questa sua innata e ineluttabile incapacità di tirarsi indietro e avverte il dovere d'intervenire e di aiutare gli altri, perché egli è intimamente cosciente del fatto che, al di là di tutti i pericoli che rischierebbe personalmente, è semplicemente la cosa giusta da fare.
Duro quando serve, spietato coi criminali senza scrupoli, ma debole e fragile, a volte addirittura corruttibile, quando chi gli si pone davanti è più fragile e indifeso di lui; o come quando, di fronte a chi ama dal profondo, sono il suo cuore e i suoi sentimenti a comandare le sue azioni e i suoi pensieri.
Particolare nelle singole parti. Lazarus Ledd poi è diverso in tante altre componenti, forse considerate più piccole a un primo esame superficiale, di sicuro meno importanti ed evidenti, ma comunque significative nel conferirgli l'impronta definitiva.
Per esempio è molto differente nei confronti degli altri fumetti per il suo particolare approccio nei confronti delle donne. Larry è fondamentalmente un uomo solo, tristemente solo, a causa della sua natura di uomo d'azione e in parte per la sua indole "libertina", ma anche e soprattutto perché intimamente segnato dalla perdita di un amore estremamente importante, quello di Joelle, che forse l'avrebbe accompagnato per sempre. Il personaggio non accetta e soffre questa sua condizione che non riesce a piegare a quello che sarebbe il suo ideale (una tranquilla vita di coppia), e tenta ripetutamente di liberarsi di questa costrizione, riuscendo però solo a replicare drammaticamente i medesimi avvenimenti che lo accompagnano da sempre in una perversa spirale del destino. Quando sembra che abbia trovato la compagna ideale, quando sembra aver stabilito con lei un giusto equilibrio e una certa armonia, il "sogno" s'infrange, perché nessuno riuscirebbe mai a coesistere serenamente con la sua doppia vita, con l'uomo d'azione e col "semplice" giornalista contemporaneamente. E Lazarus inevitabilmente rimane solo.
L.L. si distingue anche per come viene trattato un tema delicato e spinoso qual è la morte. La morte l'accompagna costantemente, lo segue in tutte le missioni, si potrebbe quasi dire che gli sia affianco come una fredda e inscindibile compagna. Spesso gli è amica, sempre crudele e orrenda anche quando colpisce i suoi nemici; ma altre volte, purtroppo piuttosto frequentemente, gli è anche nemica, spietata e ingiusta nel colpire a tradimento gli innocenti del caso e, ancora più malvagiamente, gli affetti personali più cari del nostro eroe. In L.L. così assistiamo alla perdita di personaggi "secondari" importanti, con una loro caratterizzazione molto pronunciata e precisa, molto volte affascinanti e che magari ricevono un considerevole apprezzamento da parte dei lettori che, basiti, se li vedono scomparire da una pagina all'altra senza che ne abbiano avuto neppure il minimo sentore. In questo aspetto è davvero unico, perché non ci si pone il problema dell'importanza del personaggio: se la sua morte è "utile" e coerente per il funzionamento della storia, il personaggio muore. Rendendola, esattamente come nella realtà, un altro elemento imprescindibile dell'universo leddiano, per questo ancora più credibile. Difficile da accettare, dolorosa, ma pur sempre parte della vita di un essere umano.
Mi piacerebbe poi sottolineare l'estrema attualità di Lazarus Ledd, la sua sensibile e spiccata abilità intuitiva, anticipatrice di quelli che sono i progressi tecnologici e scientifici della nostra frenetica quotidianità. Un'attitudine non da poco, perché rimanere al passo coi tempi, riuscendo a immaginare innovazioni ed evoluzioni della nostra società e del nostro modo di vivere, diventa sempre più difficile. Il L.L. abbiamo navigato in Internet prima che si sapesse cosa fosse, abbiamo affrontato le problematiche della meccanica quantistica (che sono tra l'altro il perno di tutto l'universo leddiano), abbiamo vissuto le sperimentazioni più azzardate della biologia e della genetica, della cibernetica e dell'informatica, e siamo ormai pronti a ogni nuova sorpresa che questo fumetto, siamo sicuri, saprà regalarci in futuro.