DJ storici: FRANCIS GRASSO

DJ storici: FRANCIS GRASSO

Messaggioda Silver Surfer » ven 5 ott 2007, 14:38

LA STORIA DI FRANCIS GRASSO

FRANCIS GRASSO: L'UOMO CHE INVENTO' LA DISCO MUSIC (Il piccolo DJ di sangue italico che inventò il mixing)

ANTEFATTO: Fino ad allora, il campo di battaglia dei più feroci gay era l'Aux-Puces costruito con pavimento in terra cotta, coperto da pesanti tappeti e pareti costituite da specchi. Il suo DJ era chiamato Kathy Dougherty, oggi meglio conosciuta come Cherry Vanilla. Dopo un anno dalla sua inaugurazione il club cambiò gestione e la palma di discoteca gay per eccellenza passò al Sanctuary. Quando Shelley ottenne il controllo del Sanctuary si ritrovò una lunghissima lista di uomini impazienti di diventare soci. Ma immediatamente si scoprì qual era la sua politica e quali i suoi scopi. Gli omosessuali sono sempre stati gelosi dei loro templi sacri non così Shelley. Il suo sogno era arrivare ad Hollywood, e pensava che la strada più rapida per raggiungerla, fosse aprire le porte del suo locale alle stelle del cinema. Arrivò persino ad affittare il Sanctuary, scandalizzando il permalosissimo Gay Establishment newyorchese benché vi fossero state girate alcune scene del film di Jane Fonda, Kluth. Shelley fu molto meno felice quando le sue amate stars, richiesero che aprisse il locale anche alle donne. Fece questa sofferta concessione ma pretese, almeno, che per essere ammesse, le femmine fossero abbigliate in maniera oltraggiosa e disinibita. Uno dei più leggendari personaggi del Sanctuary, l'unico " normale " fin dall'inizio, fu il suo DJ, Francis Grasso, piccolo, muscoloso, capelluto capace di far impazzire gli insaziabili ospiti della vecchia chiesa. Francis veniva da Brooklyn e aveva iniziato la sua carriera come ballerino nel club di Trude Heller nel Village, dove era obbligato ad esibirsi su uno strettissimo palco sporgente dal muro, così che si poteva muovere esclusivamente di lato, come in una specie di raffigurazione egiziana.

LA STORIA: una notte mentre stava visitando il club Saivation II all'ultimo piano di un palazzo in Central Park South (oggi, il posto è occupato da un ristorante bengali, il Nirvana), gli venne chiesto se fosse disposto a sostituire Terry Noel ammalato. Grasso affrontò la prova timoroso, ma con sua grande sorpresa, quando più tardi si presentò Noel, il manager lo cacciò e annunciò al pubblico il nuovo DJ del Salvation II: Francis Grasso. Egli rivelò subito una spiccata predisposizione per questo suo compito, e, nonostante, l'inesperienza, manifestò un efficace e personale stile sin dall'inizio. A differenza di Terry Noel, che puntava tutto sul rock e teneva un manifesto di Elvis Presley sul muro di fronte alla consolle, Francis Grasso introdusse il soul. Anche quando passò all'altare del Sanctuary continuò a predicare questa religione, con brani di Aretha Franklin, Gladys Knight, Booker T. and the MG's, inserendo a volte anche autentici brani di sana e solida musica africana. Grasso fu il primo DJ a perfezionare l'attuale tecnica di miscelare insieme i dischi senza evidenti giunture. Mancandogli le sofisticate apparecchiature di oggi si arrangiava ascoltando in cuffia il brano successivo, poi, stabiliva un solco preciso da cui far partire il pezzo, senza che si notassero contrasti di ritmo; col motore del piatto azionato, ma tenendo fermo il disco con una mano attendeva il momento migliore. La leggenda racconta che avesse raggiunto la perfezione, e che i danzatori si sentissero investiti da una continua e compatta colonna sonora. Quando ottenne dei piatti Thorens muniti di speed-controls, abbandonò la sua primitiva tecnica, e sfruttò l'ausilio dei moderni meccanismi che gli permettevano con rapidi cambi, di effettuare le sostituzioni perfettamente in tempo. Divenne un virtuoso dei controlli di equalizzazione, che non usò solo per dare più rilevanza al basso, ma soprattutto per compensare la perdita di alti che sopravveniva quando un disco era rallentato per il missaggio.
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Re: DJ storici: FRANCIS GRASSO

Messaggioda Silver Surfer » ven 5 ott 2007, 14:39

Il suo show più richiesto era mandare due dischi contemporaneamente, anche per qualche minuto. In uno di questi esperimenti, di fronte ai pochi infaticabili della notte anticipò di molti anni la formula basso/batteria e urletti d'amore che ora è uno dei classici della Disco Music: sovrappose al tappeto di percussioni di " l'm a man " gli erotici lamenti dell'orgasmo di Robert Plant in " Whole Lotta Love ". Quello che il DJ stava creando era proprio la Disco Music, sfruttando elementi prefabbricati, e, soprattutto, scegliendo come laboratorio per le sue alchimie il luogo più adatto: la discoteca, assistito dagli sconvolti danzatori dell'epoca. Francis non era un potente motore dello show-biz come il suo vecchio collega Terry Noci, che ramazzava la audience e la trascinava all'interno del suo trip, ma, al contrario, fungeva da specchio per le energie che gli giungevano dalla sala e che lui rifletteva caricate e potenziate dalla sua personalità. Infine, Francis si trasformò in un vero e proprio maestro di trucchi per gli aspiranti DJ, e stabilì un riconosciuto stile standard. Divenuto una figura popolare nel mondo delle discoteche, venne richiesto anche da altri locali che vedevano in lui un polo di attrazione per i clienti. Durante una delle sue assenze dal Sanctuary, andò a lavorare in una discoteca malfamata. Si racconta che una notte sorprese dei ragazzi intenti a bastonare un uomo nella cucina del locale. Quando l'individuo - uno spacciatore - stramazzò a terra, i giovani gli si fecero addosso e gli sottrassero bustine e pillole, che vendettero più tardi agli altri clienti in sala. Grasso, nonostante vivesse da tempo nell'ambiente, rimase sconvolto da questa scena e ritenne di non essere adatto alla vita di " prima linea " e decise di ritirarsi nelle retrovie. Così, aprì un proprio locale nel Village, chiamato Francis, tranquillo e frequentato da gente per bene. Una notte un tizio, apparentemente un uomo d'affari, vestito elegantemente, si affacciò nella tana di Francis, dove era intento a manovrare i suoi diabolici marchingegni da DJ. Gli disse che doveva consegnargli un messaggio, e che voleva farlo fuori dal club per poter parlare tranquillamente. Il nostro incauto eroe, inserì un nastro della durata di venticinque minuti e fiducioso seguì lo sconosciuto. Quando furono nella strada, lo zerbinotto si voltò improvvisamente verso Grasso e gli puntò al viso una pistolaccia dalle dimensioni inconsuete. Quindi, spinse il malcapitato DJ dietro un angolo dove l'attendeva un auto a motore acceso. Un uomo da dentro la vettura aprì lo sportello e con uno spintone, Grasso venne sospinto sul sedile posteriore. L'auto partì a tutto gas e si diresse verso la zona meno frequentata del quartiere. Girò in un vicolo cieco e qui si arrestò. Grasso fu trascinato violentemente fuori e sbattuto contro una fiancata della macchina, mentre l'uomo dalla pistola enorme lo teneva sotto tiro, l'altro iniziò a sbattere la portiera sul volto dello sfortunato Grasso, costui continuò la sua opera, con precisione e metodo, finché la faccia della sua vittima non fu ridotta in una poltiglia sanguinolenta. Francis Grasso, ancora cosciente, mentre il sangue gli colava a fiotti da quello che era stato il suo naso e la sua bocca, gridava: " Uccidimi... ti prego, uccidimi... ormai sono finito... ". I gangsters non parvero per nulla impietositi, il loro compito era terminato così. Ordinarono al poveretto, di prendere la direzione opposta a quella del club, rimontarono in macchina e si dileguarono nel buio. Rimasto a terra in un bagno di sangue, a fatica si rialzò e brancolando nell'oscurità cominciò a muovere qualche incerto passo. Aveva percorso poche decine di metri quando udì il rombo di una macchina che si avvicinava era un'auto della polizia che passava proprio in quel momento e le due guardie avevano notato la sua figura malconcia.
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Re: DJ storici: FRANCIS GRASSO

Messaggioda Silver Surfer » ven 5 ott 2007, 14:42

Venne immediatamente ricoverato. Il DJ si rese conto che se voleva vivere non doveva parlare. Così quando fu interrogato, rispose che non aveva elementi per riconoscere i suoi aggressori e che era stato percosso mentre passeggiava per strada. Infine, non sporse alcuna denuncia. Occorsero più di sei mesi perché le sue ferite si rimarginassero e i lividi scomparissero. Venne, poi, sottoposto a un delicato intervento di chirurgia plastica, e in qualche modo la sua faccia fu ricomposta. Certo è che dopo l'operazione Francis Grasso era un'altra persona, con una fisionomia del tutto diversa, abbandonò ogni ambizione, cedette il suo locale, e continuò la sua carriera come DJ al Sanctuary. L’EPILOGO: ciò che accadde al nostro amico Grasso può essere considerato una gentilezza se paragonato a quello che il destino riservò al suo boss Shelley. Shelley generalmente sceglieva i suoi amanti tra i camerieri del club, gente fidata, spesso giovani attori falliti, o, comunque, gente di spettacolo. Ma spesso, non sapeva rinunciare all'emozione di andare a caccia di qualche ragazzino portoricano. Così a tarda notte lasciava il locale e faceva rotta verso Times Square dove poteva rimorchiare facile. Caricava, poi, la merce che aveva affittato, sulla sua vettura e si dirigeva verso un sontuoso appartamento che manteneva nei pressi di Gramercy Park. Pieno di attenzioni e felice per quello che si riprometteva di fare, si divertiva ad osservare le reazioni del povero ragazzino portoricano a tanto lusso. Per snobismo conservava sui suoi costosissimi mobili, sui tappeti, sui soprammobili, L'etichetta del prezzo -vera o falsa che fosse. Quest'abitudine unita allo spiccato gusto per i giovanotti di strada, doveva costargli molto cara. Una mattina un vicino trovò Shelley morto, nudo nel bagno, il cranio spappolato e ferite al petto e allo stomaco. L'appartamento completamente saccheggiato, ma nessuno mai, si spiegò il motivo per cui gioielli, collane e oro non vennero toccati. Forse gli assassini, inesperti, avevano supposto, che, viste le dimensioni si trattasse di falsi. Con la scomparsa del suo singolare proprietario iniziò il declino del Sanctuary. Fu invaso dagli spacciatori che lo trasformarono in un supermarket della droga. Vi si trovava di tutto. Il suo pubblico alla fine era esclusivamente costituito da venditori e consumatori di stupefacenti. Questi ultimi di pelle bianca, vestiti come tutti gli altri, i primi, invece, erano portoricani, portavano giacche color porpora o verdi, camicie gialle di raso, grossi anelli alle dita, ed erano ossessionati dalle scarpe, ne possedevano di orribili e in gran quantità. Francis Grasso, da parte sua, continuò ad occupare il suo posto ai piedi dell'altare e riuscì sempre ad impedire che i dissoluti clienti vi danzassero sopra. L'altare era sacro sia perché vi si trovavano i suoi giradischi, sia perché egli riteneva che " se Dio avesse voluto fulminare qualcuno per il sacrilegio, questo sarebbe stato certamente di coloro che controllavano il club, e non i giovani che vi si divertivano ". Questa pazzia andò avanti per tre anni: Grasso riuscì a tirare avanti fino al 1972, quando, nell'Aprile, polizia e pompieri fecero un raid combinato, irrompendo nel locale. Le porte del Sanctuary si chiusero per l'ultima volta. Ironia volle che la Church si trasformasse in un centro di disintossicazione. In quell'epoca, per un Sanctuary che moriva, ne nascevano 10, 100, 1000 in tutto il mondo. La carriera di Francis è andata, comunque, avanti per lungo tempo come DJ ed in qualità di proprietario di locai in seguito, fino al 2001 anno in cui non è passato a miglior vita. a soli 53 anni e con il fegato logorato da Bacco. Assieme ad altri grandi del periodo, è entrato (e di diritto) nella "Dance Muisc Hall of Fame".

tratto da disco70.advnews.com

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