Lezioni di Mixaggio

Programmi per il mixaggio assistito digitale
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Attenersi a queste disposizioni.

Lezioni di Mixaggio

Messaggioda Silver Surfer » mer 3 ott 2007, 19:44

Lesson number 1:
anni fa, molti anni anni fa (quando Bionda era ancora una bimba), esistevano solo i sistemi analogici di riproduzione musicale.
Per effettuare transizioni gradevoli tra un pezzo e l'altro, condizione minima ed indispensabile era la presenza di un impianto audio dotato di Mixer, tutte le altre soluzioni erano semplici ripieghi.
In teoria si possono miscelare tutte le fonti audio di diversa provenienza, ma per mixaggio si è ben presto inteso, l'atto di miscelare due tracce di due diversi vinili.
Diversi nel senso fisico, ma che possono pure essere uguali come contenuto: così negli anni 80 si realizzava, sfalsando di pochi decimi di secondo due brani uguali, un primitivo ma funzionale effetto Flanger!
Altre condizioni minime, sono il possesso di una cuffia per il preascolto e ovviamente di due deck o giradischi come li chiamavamo all'epoca.
Se questi ultimi sono a velocità variabile e a trasmissione diretta, saremmo di gran lunga agevolati!
Scopo precipuo del DJ è passare da una traccia all'altra con transizione gradevole e senza vuoti apparenti, anzi con il mantenimento pressochè fedele del tappeto ritmico.
Fine lesson 1
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Re: Lezioni di Mixaggio

Messaggioda Silver Surfer » mer 3 ott 2007, 19:45

Lesson 2.
Collegate il mixer in modo da avere l'uscita dei due giradischi su due canali separati.
Mettete un vinile su un piatto e fatelo girare.
Se è musica classica o jazz, cambiate genere, e iniziate con la più lineare Dance.
La gran parte della musica da discoteca ( riassumiamo così una marea di generi ) è semplificabile con la ritmica dei 4/4: due battiti in mettere, due battiti in levare.
Tipicamente due colpi di gran cassa a battuta, due colpi di charleston in controbattuta.
Ascoltate un pezzo ed individuate il colpo a battuta.
Se non riuscite in questa operazione, il vostro patrimonio genetico è alquanto lacunoso.
Individuato il punto della battuta, fermate il disco premendo con il polpastrello, tipicamente l'indice sul bordo esterno del vinile, che è la tecnica grezza da me utilizzata, oppure agendo sul pannetto antistatico sottostante.
Naturalmente all'amplificatore e alle casse deve andare il segnale del piatto che non avete fermato, altrimenti il risultato è che non si sentirà nulla.
L'operazione di collimazione delle battute, detta beatmatching, va eseguita con le cuffie,
e serve per portare con diversi tentativi ed aggiustamenti, una serie di battute e controbattute perfettamente sovrapposte, tra il pezzo amplificato e quello in preascolto.
Una cosa che deve entrarvi nella zucca è che due pezzi che hanno lo stesso BPM ( battute per minuto ) o che sono stati riportati in questa condizione, tramite regolazioni delle velocità, non è detto assolutamente che stiano bene assieme.
Entrano in gioco altri fattori, essenzialmente le chiavi armoniche e le tonalità: ma qui entriamo nel professionale.

fine lesson 2
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Re: Lezioni di Mixaggio

Messaggioda Silver Surfer » mer 3 ott 2007, 19:46

Lesson 3
la teoria del Mixaggio perfetto esiste, ed è fatta di numerosi parametri in cui vengono scomposti i pezzi in una matrice grafica ( parlo di soluzioni digitali ovviamente).
Per l'attrezzatura analogica, questi accorgimenti sono di difficile realizzazione, piuttosto bisogna avvalersi dell' "orecchio musicale" di cui ci ha dotato madre natura; certo si può affinare ed allenare, ma se non si possiede.......meglio far altro.
La struttura dei pezzi è molto simile: introduzione in cui ad una semplice base ritmica si aggiungono di volta in volta nuovi strumenti, la parte centrale quella più ricca e piena con incisi cori e quant'altro, la parte finale in cui la melodia si semplifica sulla base ritmica.
Il mixaggio andrebbe effettuato quando il pezzo trasmesso raggiunge l'ultima parte, e viene sovrapposto alla prima del pezzo nuovo da inserire.
Questa la spiegazione brutale, nella prossima lezione entreremo nel dettaglio; una cosa da tener presente è che nella musica soul-funky o disco degli anni 1976/81, molte volte il mixaggio per essere più gradevole andava effettuato in controbattuta; i due 4/4 sfalsati di 1/4 di battuta.
Fine lesson 3
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Re: Lezioni di Mixaggio

Messaggioda Silver Surfer » mer 3 ott 2007, 19:46

Lesson 4
Con questa finisco la fase descrittiva, poi si passerà alle tecniche partendo da zero, ed usando termini in italiano, anche se le traduzioni faranno rizzare i capelli agli esperti.

Per semplicità in queste lezioni descrivo il mix tra due piatti, ma nulla vieta di farlo con tre, o due piatti e una piastra ecc.
La fase di transizione (mix), può essere effettuata con stili e tempi differenziati.
Diciamo che i più utilizzati sono i Mix a 8 battute, a 16 richiedono molta perizia nel controllo delle velocità e oltre sempre più.
A volte è necessario fare transizioni più veloci, che so per un cambio repentino della melodia; ci si può spingere alle 4 battute, sotto è sconsigliabile.
Per stacchi repentini si utilizza la tecnica del taglio, molto incisiva per cambi decisi di BPM da utilizzarsi possibilmente sulle interruzioni del pezzo ( Break) o su battuta e controbattuta, ma qui entra in gioco la manualità di chi effettua il taglio, perchè farlo male è veramente facile!
Esiste il mixaggio alternato tra un pezzo e il successivo, un susseguirsi di tagli veloci incrociati sulle battute o controbattute, da farsi solo quando si raggiunge un buon livello e su pezzi che si prestano alla tecnica; poi esiste la transizione suggerita o solo accennata, che io trovo molto elegante e funzionale: consiste nel far intuire per pochi secondi che pezzo succederà a quello attuale, senza fare la transizione che verrà magari fatta uno o due minuti dopo.
Ora si entrerà nella vera fase pratica
Fine lesson 4
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Re: Lezioni di Mixaggio

Messaggioda Silver Surfer » mer 3 ott 2007, 19:47

Lesson 5
Alcune convenzioni e poi si parte a mixare.
Per BPM si intendono i battiti al minuto della traccia: cioè in 60 secondi quanti battiti in mettere ( o levare ) vengono percepiti.
Perciò in una sequenza di 4/4 completa avrò 2 battiti, chiaro?
Ora nell'uso digitale, tutti i programmi importano direttamente i TAG con i BPM, una volta vi assicuro che non era così e bisognava contarseli in proprio!
Tenere presente che nella musica Disco è probabile imbattersi in pezzi che non hanno i BPM costanti, è proprio nella gestione di questi che si vede l'abilità del DJ, che deve intuire i correttivi da apportare all'istante, sia in spinta che in frenata, ed applicarli senza farli percepire all'orecchio di chi ascolta.
La musica della Golden Age Disco, al 90% è compresa in un range di BPM da 105 a 125; oggi che la gente balla come se fosse folgorata da una scarica elettrica ad alto voltaggio, si parte praticamente da 140 BPM in su!
Per convenzione per piatto 1 intenderò quello che attualmente trasmette il segnale alle
casse, per piatto 2 invece quello in preascolto che andrà con la transizione a sostituire il precedente.
Con preascolto intendo ovviamente il monitoraggio in cuffia del piatto 2, con in contemporanea l'ascolto dalle casse del piatto 1 (per evitare desincronizzazioni, in locali grandi è preferibile dotarsi di una cassa spia vicino alla consolle).
Se non si trasmette alle casse, nel preascolto avrò entrambi i segnali, io preferisco questo sistema anche con segnale alle casse, ma tutti mi dicono che non è normale ( Silver è un extraterrestre ) e quindi non ve lo consiglio.
Siccome l'orecchio umano sembra percepire di più i rallentamenti ritmici rispetto agli
incrementi, sarebbe un buon metodo partire col pezzo dal BPM più basso e man mano salire, ma ciò non è assolutamente vincolante.
Ora si parte.
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Re: Lezioni di Mixaggio

Messaggioda Silver Surfer » mer 3 ott 2007, 19:48

Vedo che colpelvolmente ho trascurato il lato attrezzatura.
Il mixer che abbia almeno due canali separati e il preascoltro delle cuffie.
Cursori precisi e anatomici, crossfader ( anche se io ho sempre usato mixer a canali separati ).
La cosa indispensabile sono i piatti : controllati al quarzo per i tagli veloci, pitch regolabile a cursore o pulsanti, gli SL 1200 sono indistruttibili o quasi!
Puntine non troppo costose perchè si usurano velocemente funzionando anche al contrario .
Il piatto io lo modificavo per eliminare il più possibile gli attriti, che sono deleteri per il mixaggio in presa diretta, ma sconsiglio di togliere la pedanina originale.
Basta applicargli sopra un panno antistatico, di diametro maggiore rispetto ai dischi da 12", deve cioè sbordare un paio di cm al di fuori della pedanina originale.
Poi il tocco finale e decisivo è quello di mettere un 45 giri al centro, senza il perno di supporto centrale; deve essere perfettamente piano e servirà per rendere quasi nullo l'attrito del disco che vi poggerà sopra.
Per lo scratch è un must!!!
Le cuffie devono essere soprattutto comode e con un bel cavo lungo, che permetta spostamenti di ogni genere.
Servono anche i vinili, e tanti...
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Re: Lezioni di Mixaggio

Messaggioda Silver Surfer » mer 3 ott 2007, 19:49

Lesson 6
Si parte.
L'impianto è in funzione e alle casse stà arrivando il segnale del piatto uno.
Mettete in funzione il piatto due con il crossfader tutto sull'uno, o in caso di canale separato con il solo canale uno all'amplificatore.
Poi con la cuffia ascoltate il segnale del piatto due, fermando col polpastrello il disco sulla prima battuta che trovate, lo ruotate leggermente indietro per tornare appena prima della battuta, e rilasciate il disco sulla battuta del disco del piatto uno.
Sarete ora in una di queste condizioni: i pezzi sono esattamente sincronizzati, i pezzi sono sfasati.
Se siete nella prima condizione sarete già pronti alla transizione ( io comunque una visitina dall'otorino la programmerei ), se siete nella seconda ipotesi, e così sarà, bisogna che regoliate il pitch del piatto 2 per pareggiare i BPM dei due pezzi.
Non regolate il piatto 1 che è quello che trasmette il segnale alle casse, questo potrete farlo solo quando sarete veramente esperti, concentratevi sulle regolazioni del piatto 2.
Appurata la differenza ritmica regolate la velocità,fermate il pezzo a battuta e rilanciatelo, questa operazione va ripetuta finchè non avrete raggiunto le giuste regolazioni.
Fondamentale è fare l'operazione prima che finisca il pezzo sul piatto 1
Con l'allenamento il procedimento porta via pochi secondi, non preoccupatevi.
Ovviamente non si deve tentare la transizione tra un pezzo di 105 BPM, con uno di 125 BPM, spero che sia chiaro: queste cose si possono fare in digitale e con le opportune
precauzioni.
Trovate le giuste regolazioni rimane il compito più gravoso: decidere il momento dell'entrata, e il momento dell'uscita.
Fine lesson 6
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Re: Lezioni di Mixaggio

Messaggioda Silver Surfer » mer 3 ott 2007, 19:49

Lesson 7
Supponendo che abbiate ricondotto con le opportune regolazioni, il vinile del piatto 2 al medesimo BPM di quello sul piatto 1 siete veramente pronti al vostro mixaggio: il meno lo avete già fatto!
Subentrano in gioco altre variabili: il tempo d'ingresso la durata della transizione ( o il tipo )
il timing d'uscita.
Buona norma non "tenere" troppo due pezzi disarmonici, anzi io li eviterei proprio, o due pezzi armonici ma fuori tonalità.
Se i pezzi invece si compenetrano, segnateveli perchè avete trovato un mixaggio da riproporre tutte le volte che vorrete, e la vostra unica preoccupazione sarà quella di decidere il tipo di transizione.
Molto spettacolare risulterà una transizione fatta di tagli incrociati ripetuti, con crossfader tutto sull'1 e poi tutto sul 2 senza esitazioni intermedie, con due 4/4 di un pezzo e 2 dell'altro.
Creano un certo stupore in chi ascolta ma pur senza spezzare il ritmo della musica.
Ancora meglio sarebbe, tenere sempre il pezzo uno e tagliarci sopra con rapidi colpi del crossfader il pezzo due.
In questo caso anche spingendosi fino ad un 4/4 completo di beatmatch, pur essendo esteticamente preferibile una soluzione più rapida e frequente, per poi passare all'ultimo taglio col crossfader, tutto sul segnale 2.
Queste tecniche andranno approfondite dopo aver ripetuto alla noia il mixaggio semplice, e aver acquisito una certa velocità e padronanza dei cursori del mixer.
Fine lesson 7
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Re: Lezioni di Mixaggio

Messaggioda Silver Surfer » mer 3 ott 2007, 19:50

Lesson 8
Una volta appreso alla perfezione come regolare velocemente un pezzo sul BPM dell'altro bisogna valutare l'impatto del mix prima d'effettuarlo.
Se oltre al tempo i pezzi sono simili per armonicità e tonalità, l'unico limite sarà la vostra fantasia: se invece così non fosse e non meravigliatevene, bisognerà cercare di ridurre al minimo le magagne acustiche.
La prima cosa da fare se i pezzi sono molto datati, è provare di metterli in controtempo: la battuta di uno sulla controbattuta dell'altro.
Non stupitevi, molte volte l'accostamento risulterà più gradevole.
Se non fosse neppure così bisogna individuare il punto d'ingresso del mixaggio, e risolverlo abbastanza velocemente.
Ultima ipotesi, è quella del mixaggio a taglio netto.
Questa tecnica si usa anche per cambiare sensibilmente BPM della scaletta o a volte tipo e genere musicale.
Si presta bene per pezzi che presentano al loro interno dei break, o comunque una fase di apice a cui segue un notevole ridimensionamento armonico.
In quel preciso punto bisogna effettuare il cosiddetto Cut che all'apparenza sembrerebbe il più facile dei mixaggi ma che in realtà richiede tempistica assoluta e discreta manualità nel rilancio del pezzo.
Allenativi parecchie volte prima di farli è un consiglio spassionato.
Obbligatorio un piatto a trazione diretta, altrimenti la figuraccia è assicurata.
Fine lesson 8
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Re: Lezioni di Mixaggio

Messaggioda Silver Surfer » mer 3 ott 2007, 19:51

Lesson 9
Entriamo nelle regolazioni volanti.
La prima cosa da considerare è il "Guadagno", gain, da dare al pezzo in entrata per far si che i volumi siano bilanciati.
Il disco-mix ha una dinamica nettamente superiore rispetto ad un LP quindi se non si regola il guadagno (diminuendolo) potrebbero verificarsi effetti "devastanti" durante il mixaggio.
Ma la cosa da tener ben a mente è che i pezzi privi di batteria elettronica, difficilmente hanno un BPM costante e quindi il beatmatch va preparato esattamente sul punto dove andrà a verificarsi la transizione, e se si vuole fare i fenomeni con mixaggi molto lunghi, bisogna essere preparati a correzioni di pitch volanti.
Inutile dire che ci vuole orecchio per capire quale è in anticipo e quale in ritardo e poi intervenire con delicatezza, rallentando quello veloce sfiorando la parte interna del vinile con un polpastrello, o cosa più tecnica, spingendo quello più lento.
Allenativi a frenare, che è più semplice e poi passerete all'altro.
Fine lesson 9
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Re: Lezioni di Mixaggio

Messaggioda Silver Surfer » mer 3 ott 2007, 19:52

Lesson 10
Per creare effetti reverbero-eco, insomma dei primitivi flanger a basso costo, si cominciò ad usare due dischi uguali solo leggermente sfalsati.
Tenedoli alla giusta distanza di battute si potevano reiterare delle melodie particolarmente gradevoli e quindi si creavano senza saperlo i primi giri di Loop.
Le più riuscite venivano incise su vinile e si creavano così le prime extended version: pezzi artatamente allungati con lunga introduzione e finale reiterato, per facilitare le transizioni in entrata ed in uscita; un vero toccasana per i DJ in erba.
All'inizio degli anni ottanta andava molto di moda equalizzare il segnale d'uscita celebre lo stile del Cosmic e dei locali in auge in quel periodo.
Si utilizza un primitivo, e forse poco redditizio scratch sull'entrata del brano, con un gracchiare ritmico sul pezzo e lancio susseguente del nuovo col crossfader equamente distribuito.
Ormai i dj di colore imperversano con lo scratch più esasperato, come a formare delle vere e proprie nuove melodie.
Fine lesson 10
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Re: Lezioni di Mixaggio

Messaggioda Silver Surfer » mer 3 ott 2007, 19:52

Lesson 11.
Comincia l'approccio ai software di mixaggio assistito.
Io spiegherò l'uso di due dei più famosi PGM su piazza, Virtual DJ della Atomix, e MixMeister Fusion.
Prima di tutto alcune precisazioni:
questi programmi gestiscono tanti formati anche i vinili, con apposite interfaccie, ma per progettualità il formato digitale è da preferirsi ed in particolar modo è perfettamente manipolabile il famigerato MP3.
Cominciate a familiarizzare con termini già visti come Gain, Pitch, Loop, Cut, BPM, saranno all'ordine del giorno, con l'aggiunta di altri che andremo a conoscere.
Tutti questi programmi si dividono essenzialmente in due categorie:
quelli che servono per mix live, e quelli per mix da studio.
Cominciamo nella prossima lezione ad addentrarci in Virtual DJ e nei meandri del Mix digitale rigorosamente Live.
Fine lesson 11
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Re: Lezioni di Mixaggio

Messaggioda Silver Surfer » mer 3 ott 2007, 19:54

Lesson 12
Virtual Dj
è un ottimo software per mix live.
Molto settabile con una infinità di Skin per ogni evenienza, anche mix video di buona fattura.
L'interfaccia grafica di default ricalca una consolle analogica con mixer centrale e due piatti ai lati; ma l'aiuto e le facilitazioni sono davvero tante.
Dal menù in basso a sinistra si possono caricare le playlist di brani da mixare: i pezzi verranno analizzati dal motore di ricerca dei BPM e visualizzati nella parte bassa centrale.
Una volta che abbiamo caricato quello che ci serve, basterà trascinare un pezzo sul piatto per averlo disponibile alla manipolazione.
Trascinate un altro pezzo sull'altro piatto e procedete al beatmatch.
Se non volete perdere tempo, col tasto Syncro, che varia di posizione e denominazione a seconda delle skin utilizzate, avrete la messa in fase dei due pezzi, e ne avrete il controllo visivo, traguardando i grafici dei pezzi che solitamente sono nella parte alta della skin.
Noterete pure dei rettangolini e dei quadretti appena sotto il grafico: i rettangolini sono le battute e i quadretti le controbattute ( comodo ehh!).
Se spostate il mouse sul disco virtuale o sul grafico, noterete che questi, diventato come una mano, si potrà usare con le tecniche proprie dei dj analogici, con tutte le limitazioni del caso.
I grandi vantaggi del digitale stanno nella completa manipolazione in live: possibile ad esempio il reiterare giri di loop variabili o il "killeraggio" dei bassi, tanto in voga nei sistemi analogici, per non parlare dei Samples a tempo applicabili ad ogni momento o degli effetti audio tra i quali ottimi flanger, sempre a disposizione.
Non manca certo la possibilità di marcare, e diverse volte, un singolo pezzo con punti di Cue, tra le altre cose registrabili.
Fine della lesson 12.
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Re: Lezioni di Mixaggio

Messaggioda Silver Surfer » mer 3 ott 2007, 19:56

Lesson 13
Per la musica posteriore gli anni 90 non dovrebbero esserci problemi di mixaggio tranne per certi filoni di Hip-Hop e Reggae, che hanno ritmiche subdole che potrebbero trarre in inganno l'engine di riconoscimento automatico BPM.
Quindi i problemi sono veramente ridotti: la syncronizzazione funziona bene e non rimane che stabilire l'entrata e l'uscita della transizione.
Con la funzione di generazione loop, si possono creare a piacimento, o meglio prolungare a dismisura, le parti del brano che preferiamo utilizzare per il mixaggio; ciò avviene sia per il brano da immettere che per quello già in atto.
Il loop generato avrà la durata in battute che noi stabiliamo.
Per non alterare la trama ritmica andrebbe impostato come minimo a 4/4, ma per andare in controbattuta si può mettere a 2/4, al di sotto genererà delle battute quasi continue che sono un effetto molto utilizzato nei mix commerciali per togliersi dall'impaccio di beatmatch problematici.
Poi si può utilizzare come nell'analogico il killeraggio dei bassi sul nuovo pezzo da mixare,
questo per ottenere una transizione più attenuata delle due ritmiche e quindi ottenere un cambio meno traumatico.
Ovviamente se il tappeto ritmico dei due pezzi da mixare è già di per se molto simile, il killeraggio ( azzeramento da equalizzatore ) sarà certamente superfluo
se non dannoso!
Il punto di Cue va utilizzato per partire sulla battuta o sul punto voluto con certezza e senza tema di sbagliare.
Può tornare utile soprattutto sui mix a taglio deciso.
Poi ci sarebbe il discorso dei filtri che sono di una varietà incredibile.
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Re: Lezioni di Mixaggio

Messaggioda Silver Surfer » mer 3 ott 2007, 19:57

Lesson 14
Mixaggi problematici.
Con il digitale di può veramente mixare di tutto e teoricamente nulla è impossibile.
Tenete presente che il mix live, proprio perchè si svolge in tempo-reale, ha forti limitazioni.
Tecnicamente con la creazione di un loop automatico ben concepito sul pezzo alle casse, si creano i presupposti favorevoli alla transizione successiva, ove anche il pezzo entrante sia problematico, si potrà ugualmente metterlo in loop automatico.
Certo questi sono sotterfugi e un amante del mixaggio classico analogico, rabbrividirà: ma visto che la tecnologia ci viene incontro mi sembra un atteggiamento sciocco ignorarla.
Il killeraggio dei bassi non mi ha mai convinto del tutto: se due pezzi non sono armonici tra loro, io non li mixerei neppure!
Piuttosto farei un cambio diretto nel punto che meglio si presta.
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Re: Lezioni di Mixaggio

Messaggioda Silver Surfer » mer 3 ott 2007, 19:57

Lesson 15
Ora che dovreste avere i "fondamentali" del mixaggio, ricordatevi che la regola basilare è: fantasia al potere!
Allora dipende da voi se vorrete fare transizioni talmente graduali da non essere magari nemmeno percepite, oppure creare un senso di stupore passando velocemente da un pezzo all'altro o da un genere all'altro.
La cosa importante da rispettare è il gusto musicale di chi ascolta, perchè potreste essere impeccabili come nessuno ma se programmate playlist poco gradite, rimarranno poco gradite.
Ora passeremo alla gestione dei software da studio e in particolare alla funzionalità essenziali di MixMeister Fusion 7.02 e delle incredibili possibilità che tale software offre
Fine lesson 15.
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Re: Lezioni di Mixaggio

Messaggioda Silver Surfer » mer 3 ott 2007, 19:58

Lesson 16
MixMeisterFusion, è un eccezionale programma per il mixaggio da studio.
Ne descriverò sommariamente le caratteristiche salienti, senza entrare troppo nei dettagli tecnici per alcuni motivi:
1- perchè è un programma molto complesso in tutte le sue specifiche
2-perchè già lo usiamo io e Bionda, quindi non vedo il motivo di crearci concorrenza gratuita.

Comunque vi spiegherò come "ragionano" questi software, per potervi orientare in futuro nel loro uso, senza disorientarvi al primo impatto, come succede speso ad utilizzatori sprovveduti.
Innanzi tutto le tracce vengono trattate esclusivamente sotto l'aspetto grafico, non esistono simulazioni di consolle Dj e altri fronzoli, qui tutto è funzionale a quel che si deve creare, mix e remix.
Vedremo che oltre al riconoscimento dei BPM, Il Fusion archivia i pezzi anche in base alle loro chiavi armoniche e alle loro tonalità.
Poi capiremo come variare il BPM, perchè altrimenti in automatico tutto verrà ricondotto a quello del primo brano in play list.
Come scegliere la transition migliore, e come spostarla a nostro piacimento.
Vi spiegherò come creare i giri di loop e come configurarli.
Infine come modificare i volumi dei pezzi, per ottenere le dissolvenze.
Fine lesson 16
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Re: Lezioni di Mixaggio

Messaggioda Silver Surfer » mer 3 ott 2007, 19:59

Lesson 17

Immagine

Questa è la tabella per il mixaggio perfetto

Per i BPM, i guru consigliano di non superare mai la differenza del 3%.
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Re: Lezioni di Mixaggio

Messaggioda Silver Surfer » dom 1 mag 2022, 20:07

Sono di 15 anni fa: forse dovrei aggiornarla...
e magari entrate nei dettagli. %%AQ +\+\bbbq

Oggi esistono programmi che sfruttano l'intelligenza artificiale (AI) anche se non era tutto male nella sana ignoranza di una volta.
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